Nel 2017 il valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca ha registrato una crescita del 3,9% a prezzi correnti e un forte calo in volume (-4,4%).

Il calo è stato dovuto in buona parte al crollo delle produzioni vinicole (-14,0%) e frutticole (-6,1%), in un contesto di rilevante incremento dei prezzi di vendita.

I prezzi dei prodotti agricoli venduti sono risultati in forte rialzo (+6,2%) mentre i prezzi dei prodotti acquistati hanno segnato una crescita molto meno marcata (+1,6%); ne è derivato un deciso recupero dei margini rispetto al 2016.

Il valore aggiunto del comparto agroalimentare, che oltre al settore agricolo comprende quello dell’industria alimentare, è cresciuto dell’1,2% in termini correnti, ma è diminuito dell’1,5% in volume.

A causa dell’andamento negativo dell’output, condizionato dalle avverse condizioni climatiche, le Unità di lavoro sono diminuite complessivamente dell’1,2%. L’incremento delle Ula dipendenti (+1,5%) non è stato sufficiente a compensare la flessione di quelle indipendenti (-2,5%). Risultati positivi si sono registrati, invece, per l’industria alimentare, in cui le Unità di lavoro sono aumentate del 3,0%.

Per il secondo anno consecutivo gli investimenti nel settore agricolo hanno registrato un recupero (+3,3% in valori correnti e +1,7% in volume) dopo la pronunciata contrazione degli anni precedenti il 2016.

Nel 2017 quasi tutte le componenti della produzione agricola hanno subito una marcata contrazione in volume. Il calo è stato più forte nelle coltivazioni legnose (-5,4%), foraggere (-5,4%) ed erbacee (-5,1%). Solo le attività secondarie hanno segnato una dinamica favorevole (+3,5%). Stazionarie quelle di supporto.

 

Fonte: Ufficio stampa Istat

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