Riconosciuto lo stato di calamità dal Ministero delle Politiche Agricole per le eccezionali avversità atmosferiche, con le gelate dall’8 al 10 aprile 2021 che hanno tagliato i raccolti in vaste aree della Puglia.

Coldiretti dirama la notizia della proposta inoltrata dalla Giunta regionale pugliese, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia, di avviare immediatamente il percorso di declaratoria di stato di calamità naturale con l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale.

“Il crollo della colonnina di mercurio sottozero a marzo e ad aprile hanno messo a dura prova i raccolti, dopo un lungo periodo di temperature al di sopra della media stagionale che hanno favorito il risveglio della vegetazione con alberi e piante fiorite sin da gennaio che sono state bruciate dal gelo improvviso con vere e proprie stalattiti di ghiaccio su ciliegi e mandorli in fiore. Abbiamo immediatamente segnalato la gravità della situazione agli uffici competenti affinché procedessero alle verifiche tempestive in campo”, ricorda Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le verifiche degli ispettorati provinciali all’Agricoltura hanno accertato – aggiunge Coldiretti Puglia – un danno superiore al 30% a Cerignola, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, Trinitapoli, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Grumo Appula, Toritto, Canosa di Puglia, Salice Salentino, Guagnano, Castellaneta, Ginosa, Massafra, Palagianello, Palagiano, Grottaglie e anche in Basilicata.

Il brusco abbassamento delle temperature ha compromesso i ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano precoce, carciofi, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l’ulivo. Clicca qui per leggere l’intervista al produttore di uva da tavola che ha perso il 30% della produzione.

Le piante durante il riposo invernale sono in grado di sopportare temperature che siano anche di decine di gradi inferiori allo zero, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – aggiunge Coldiretti Puglia – ha provocato danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre. 

 

Puglia: la mappa del danno provincia per provincia.

BARI
BAT: Si sono contati i danni sulle varietà precoci di ciliegie, le Bigarreau, e sulle tardive come la Ferrovia, sui mandorli e vigneti, sugli alberi da frutto come peschi, albicocchi, con il grano che ha risentito dell’ondata di gelo.

FOGGIA – Il bilancio parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e una perdita del 50% sui frutteti, oltre alla compromissione degli ortaggi e dei grani precoci. Gravemente compromessa la campagna degli asparagi.

BRINDISI – Medesimo scenario in provincia di Brindisi dove i vigneti hanno subito uno straordinario shock termico e sono stati bruciati dal gelo, mentre si sono contati i danni ingenti sulla produzione di carciofi che risultano cristallizzati dal gelo.

LECCE – Gravi danni sui vigneti, con la compromissione degli ortaggi, dove sono andati in fumo patate, meloni, angurie e melanzane.

TARANTO – Ingenti danni nell’area jonica dove risultano compromessi vigneti, mandorli, agrumi e alberi da frutto, con ciliegi, albicocchi, melograni e vigneti di uva da tavola colpiti dall’ondata di gelo. Bruciati interi vigneti di varietà precoci di Chardonnay e uva da tavola. Gelati gli alberi di cachi con la produzione azzerata.

Passando – invece – in Basilicata.

Per Potenza sono interessati i Comuni di: Genzano di Lucania, Grumento Nova, Lavello, Marsico Nuovo, Melfi, Montemilone, Noepoli, Paterno, Senise, Tramutola e Venosa. Le percentuali di danno per coltura sono le seguenti: albicocco 85%, ciliegio 85%, fave 50%, grano55%, kiwi 65%, mandorlo 80%, melo 85%, pesco 85%, pero 80%, produzione di miele 80%.

Per la provincia di Matera sono interessati i Comuni di: Bernalda, Colobraro, Craco, Matera, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Pomarico, Rotondella, Salandra, San Giorgio Lucano, Scanzano Jonico e Tursi. Le percentuali di danno per coltura sono le seguenti: agrumi 70%, albicocco 90%, anguria 75%, asparago 65%, bambù 50%, kaki 65%, carciofo 85%, pesco 90%, fave 75%, fico 50%, fragola %50, grano 40%, kiwi 65%, mandorlo 85%, melograno 75%, olivo 65%, pero 85%, piselli 75%, susino 80%, uva da tavola 70%, uva da vino 65%, produzione di miele 80%.

 

Autore: La Redazione

 

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